Partecipazione numerosa alla serata informativa organizzata dal Servizio per la Salute del Sonno.
L’incontro dal titolo “Vorrei dormire meglio. Come ottenere un sonno di buona qualità” ha voluto sensibilizzare le persone presenti ai reali rischi di un riposo di scarsa qualità e fornire delle prime informazioni per orientarsi su una corretta definizione dei disturbi correlati.
In Italia a soffrire di tali disturbi sono circa 14 milioni di persone e, tra questi, l’insonnia cronica risulta essere il più diffuso.
Il sonno è di certo un argomento molto complesso e interessante.
Sono numerose le curiosità e i quesiti che girano intorno a questo tema e spesso chi inizia a lamentare una difficoltà a dormire si trova di fronte a delle vere e disturbanti preoccupazioni: “Come mai dormo male? Quanto devo dormire? Cosa posso fare per migliorare il mio riposo?”.
Gli interventi della dott.ssa Lanza e della dott.ssa Tarabbia hanno permesso di avere piena risposta a questi interrogativi di grande interesse e di sottolineare come la conoscenza del sonno costituisca il primo passo per poter riconoscere e affrontare le difficoltà legate al dormire.
A introdurre la serata è stata la Dott.ssa Lanza che ha evidenziato la soggettività del rapporto tra l’individuo e il proprio sonno e posto l’accento sull’importanza di non sottovalutare difficoltà notturne di addormentamento, risvegli frequenti o risvegli precoci al mattino e sintomi diurni come sonnolenza, difficoltà di concentrazione, disattenzione, irritabilità emotiva.
Sulla base di tali premesse, la dott.ssa Marta Tarabbia ha presentato i processi di regolazione del sonno, evidenziando i momenti della giornata in cui il corpo è fisiologicamente predisposto al riposo e le differenze interindividuali nella scelta degli orari di addormentamento e di risveglio.
Non dormiamo con la stessa intensità tutta la notte: la presentazione della struttura e delle fasi del sonno ha permesso di comprendere meglio questo aspetto, portando alla luce i momenti della notte in cui risulta più facile svegliarsi e quali invece quelli associati a un sonno più profondo. Ampio spazio è stato dato in seguito alle funzioni del sonno, alle principali parti del corpo coinvolte durante la notte e ai rischi di un riposo poco ristoratore a carico della salute e del benessere quotidiano. Da ultima, non solo la preoccupazione circa il “quanto dormire”: la Dott.ssa ha introdotto il concetto del “come dormire” come parametro fondamentale per definire un sonno di buona qualità.
Insonnia: il disturbo del sonno più diffuso
Tra i Disturbi più diffusi, il principale è l’insonnia cronica, argomento a cui è stata dedicata la seconda parte della serata. La Dott.ssa Lanza ha delineato i sintomi notturni e diurni caratteristici del quadro diagnostico dell’insonnia cronica, fornendo una chiara cornice diagnostica e di evoluzione del disturbo nel tempo. Tale disturbo infatti può presentarsi inizialmente come una difficoltà transitoria e poi cronicizzarsi soprattutto se sottovalutata, risultando così più difficile da eliminare senza un aiuto specialistico.
Sul tema degli interventi specialistici, funzionali per il trattamento non farmacologico dell’insonnia cronica, è stata presentata la Terapia Cognitivo-Comportamentale, considerata attualmente il trattamento d’elezione per recuperare un sonno piacevole e di sana qualità.
La Dott.ssa Lanza ha infine suggerito delle strategie comportamentali e cognitive utili per affrontare le difficoltà legate al sonno e stimolato l’intervento dei presenti in sala favorendo riflessioni, domande e condivisione di esperienze personali.
Ottenere un sonno di buona qualità è dunque possibile e a venirci in aiuto è la psicologia e un trattamento mirato. Conoscere il funzionamento del proprio sonno e riconoscerlo come un importante stato collegato allo stato di veglia, naturale ma complesso, è il primo passo per evitare che difficoltà transitorie si traducano in disturbi cronici, ripercuotendosi sulla salute, sul benessere e sui diversi aspetti di vita quotidiana.
Dott.ssa L. Lanza e Dott.ssa M. Tarabbia