La Mediazione Familiare
La mediazione familiare è un percorso per la riorganizzazione delle relazioni familiari in vista o in seguito alla separazione o al divorzio. In un contesto di lavoro strutturato il mediatore familiare – come terzo “neutrale” e con una preparazione specifica – si adopera affinché i genitori elaborino in prima persona una riorganizzazione della vita familiare soddisfacente per sé e per i figli e possano esercitare la comune responsabilità genitoriale.
Che cos’è la Mediazione Familiare
La mediazione familiare è un processo attivo durante il quale un professionista esperto, “il mediatore”, aiuta la coppia a prendere la decisione di “se” e “come” separarsi e di come comunicare la decisione ai figli e alla famiglia allargata. In caso di separazione già avvenuta il mediatore lavora con la coppia per identificare le questioni relazionali alla base del conflitto, per elaborare il dolore e facilitare la negoziazione di accordi relativi alla nuova vita quotidiana. Si tratta di un intervento volontario mirato al riconoscimento reciproco e alla riformulazione di un “nuovo patto” per l’esercizio dei compiti genitoriali: si può infatti sciogliere il legame coniugale, ma si resta genitori tutta la vita, a conferma del rilievo e dell’eternità dei legami della persona.
In mediazione si cercano insieme soluzioni per gestire i problemi nel modo più vantaggioso possibile per tutti i membri del gruppo familiare. Essa intende sostenere e incrementare il comune desiderio di cooperazione della coppia genitoriale, ossia di creare un contesto costruttivo di fiducia reciproca. In mediazione familiare è possibile raggiungere accordi relativi al calendario settimanale dei figli, alla divisione dei beni comuni, al progetto educativo condiviso, agli incontri con i nuovi partner o le famiglie d’origine.
Come si svolge la Mediazione Familare
Il percorso prevede la presenza di entrambi i genitori a ogni incontro di un’ora e mezza ciascuno, ogni quindici giorni (con una media di 10 incontri totali).
Il percorso si conclude con la redazione di accordi che le persone potranno rivedere con il proprio legale e presentare in Tribunale. Il lavoro si svolge nella più totale riservatezza; infatti il mediatore non riferisce né al Giudice, né alle altre persone che hanno suggerito l’intervento, in quanto saranno i genitori medesimi a comunicarne gli esiti.